GENITORI CHE CAMBIANO: LA PROSPETTIVA DELL'ADOLESCENTE

Una delle principali caratteristiche dell'adolescenza è l’ambivalenza, la costante tensione tra le spinte opposte che orientano verso l’autonomia da un lato e la dipendenza dall'altro: il ragazzo mostra spesso un'aperta contestazione nei confronti dei genitori, e  il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott spiega che il figlio ormai adolescente sta modificando l’idea dei genitori che ha dentro di sé, per cercare di vederli come sono (oggetti reali, la cui immagine non è più filtrata dagli occhi infantili).
I genitori devono accettare il cambiamento che sta avvenendo ed adeguarsi ad esso: non sono più di fronte ad un bambino, ma ad un adolescente, non ancora adulto indipendente ma neanche più infante da accudire, perciò devono mostrarsi in grado di resistere, di 'sopravvivere' agli attacchi, in modo da riportare sotto controllo le fantasie di onnipotenza che fanno sentire il figlio invincibile e capace di realizzare qualsiasi cosa.

Allo stesso tempo, devono iniziare a lasciare spazi sempre maggiori di autonomia in cui il figlio possa mettersi alla prova ed imparare a gestire i propri limiti e le proprie risorse.
Il padre e la madre di un adolescente, allora, dovranno saper mediare tra atteggiamenti lassisti e posizioni intransigenti: un ragazzo posto di fronte ad un adulto troppo permissivo, che non mostra alcuna resistenza, può essere atterrito dal proprio potere e provare disprezzo per un’autorità che si ritira dal confronto.

Di contro, un genitore che pone proibizioni e limitazioni troppo severe potrebbe suscitare nell’adolescente un risentimento, tale da spingerlo verso quella che lo psicologo e psicanalista tedesco Erik Erikson definisce ‘un’identità negativa’, ossia ad abbracciare tutte quelle cose contro cui è stato ammonito.


Per saperne di più:
- E. Erikson, Gioventù e crisi d’identità, Armando, Roma 1992.
- Davis M.-Wallbridge D.C., Introduzione all'opera di D.W. Winnicott, Martinelli, Firenze 1994.

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